Sono andata con la mia amica Cinzia, bella e dolcissima, a visitare i negozi di scarpe, borse e vistiti di Napoli zona centro storico, luogo ricco di gente e di turisti, ristoranti, con il profumo dei piatti tipici cucinati e le mura antiche, su cui è scritta la storia della nostra bella città.
Nei vicoli di Napoli, abbiamo scoperto presto la strada per raggiungere il negozio “Che follìa”, in via dei Tribunali 308.
Nel social bazar abbiamo incontrato Virginia, bella e simpaticissima.
Si tratta di un negozio in cui vi è la vendita di oggetti artistici, fantasiosi e creativi.
Ogni articolo è realizzato a mano da persone provenienti da situazioni di svantaggio sociale, centri psichiatrici, donne vittime di violenza e immigrate, sotto la guida di maestri d’arte.
Acquistarli è anche un modo per vincere la sfida del pregiudizio.
Quello che mi ha colpita maggiormente sono stati gli abiti cuciti a mano da donne provenienti da situazioni di sfruttamento, legati al progetto MADEin Castelvolturno.
Questi abiti rappresentano l’etica, la creatività, e l’intercultura, ed una produzione che mira a difendere i diritti umani e il benessere dell’ambiente.
Nella scelta dei tessuti, nei tagli e nelle forme, vengono impiegati cura e amore.
Si tratta di abiti meravigliosi, eleganti, dalle fantasie originali. Sono colorati ed esprimono solarità e libertà. A prima vista semplice, nella realtà è un progetto molto più ambizioso: mira a riaccendere la speranza di persone altrimenti prostrate dalla povertà e dall’abbandono, donne a cui hanno tolto le ultime forze, ma che hanno avuto un’inattesa opportunità: quella di essere aiutate e riportate alla luce, per provare che nessun male è una notte senza stelle, per riaccendere i loro sogni e quindi ristabilire la dignità umana.
Nella vita occorre tenacia, armarsi di un sorriso, come il sole che nasce nella speranza delle donne.
K Art