Una nuova blogger, K Art, ci racconta storie di ordinaria follia tutta napoletana. A Napoli anche la stazione della metro diventa un teatro...
Oggi siamo usciti per una passeggiata estiva nelle strade di Napoli, in zona centro storico. Tra la folla, il caldo, e la confusione ci sono tanti negozi, la musica nelle vie e gente che chiacchiera davanti ad un caffè e ad una sfogliata riccia; gente che corre con la fretta di andare a cucinare e che sparisce improvvisamente per strada per la partita del Napoli; gente che, presa dallo stress, litiga anche per piccoli motivi, quasi imitando a “guapparìa” napoletana di Mario Merola.
Tutto sembra magico e teatrale nella mia città, dove nel caos una battuta spiritosa non manca mai; si ride e si scherza e quando hai un problema trovi sempre una mano tesa pronta ad aiutarti e qualcuno che ti dice: “pensa a’ salute, che sarà mai!? tutto passa, stringi ‘o curniciello rosso e vai avanti, ‘a dea bendata si dice che sia “cecata” ma, se ci credi davvero, la fortuna ti arriva prima o poi!”
Tutto a Napoli ha dell’assurdo, la nostra città è sorprendente!
I napoletani poi, sono attori nel loro quotidiano: con la loro schiettezza e semplicità sono, come si dice qui, fatti “a pane e puparuoli” e recitano battute più divertenti di quelle che puoi trovare a teatro!
Napoli è amore e cordialità della gente ma per affrontarla al meglio un pizzico di “furbizia napoletana” non deve mancare mai!
A Napoli, infatti, si dice “cazzimma”, che non è intesa come cattiveria verso il prossimo, ma come “cazzimma del saper campare”! Ossìa quel minimo di sveltezza, essere svegli al momento per cercare di non “farsi fa’ fesso” quando il prossimo è pronto ad essere più furbo.
Ma torniamo alla nostra passeggiata: andiamo di corsa a comprare il biglietto per il treno, qui ci rassicurano che passerà a breve ma subito dopo aver obliterato una voce ci informa che passerà tra non meno di un’ora!
Torniamo indietro, notiamo una zingarella rom che ci chiede l’elemosina ma pretende da noi una moneta intera da 1 euro, dicendoci che gli spiccioli lei non li vuole.
E poi persone anziane che, entrate in confusione, minacciano di arresto i dipendenti…per fortuna che c’era il vetro di sicurezza a dividerli, altrimenti sarebbero state “mazzate”.
Usciamo di fretta per cambiare treno ma, nel caos, dimentichiamo di timbrare il biglietto. Così torniamo indietro di corsa ma la macchinetta non marca come dovrebbe, così, nel panico, chiediamo ad un impiegato di aiutarci. Lui subito ci offre aiuto ma timbra nel punto sbagliato del biglietto e, pieno di rabbia giustificata nei confronti delle ferrovie, ci dice: “A quelli della metrò diteglielo che se non gli va bene neanche così il biglietto glielo tiro n’faccia e ditegli pure che loro sanno bene o’ pecché”!
Vivere a Napoli è gioia e a chiunque racconti la nostra città viene trascinato dalla nostra allegria. Persino gli stranieri impazziscono “appriesso a nuje” perché in fondo Napoli è follia!
K Art