Come ogni cosa a questo mondo, il pregiudizio nasce per utilità ed è usata con stupidità.
Il pregiudizio è neutro, anche essere gentili con le persone estranee a priori è un pregiudizio: “sono gentile perché non tutti sono cattivi!”.
Le opinioni che abbiamo in anticipo su ogni cosa, situazione, persona e argomento sono un pre-giudizio (pre = primo).
In realtà il pregiudizio nasce come abbozzo di un’opinione, come lo schizzo su una tela di un pittore, gli appunti presi per scrivere un articolo o un libro.
Il pregiudizio è l’insieme di informazioni trovate e non sperimentate di persona. Lasciarsi guidare da informazioni preliminari e non accertate è come dire: “- perché fai tal cosa?
- Per tradizione!” Senza chiedersi perché sia nata tale tradizione e valutare se abbia ancora senso rispettarla e continuarla.
Oggi in Occidente la maggior parte di noi sa che una donna non è inferiore ad un uomo, ma in passato era inopportuno anche ritrarre una ‘femmina’ sorridente. Che la donna sia inferiore all’uomo, oggi, è, per la maggior parte dell’umanità, un pregiudizio, in passato la verità.
Prima o dopo, tutti gli onesti, in vita loro, hanno avuto un pregiudizio, il problema è quando non riusciamo a cambiare opinione anche davanti alle prove del nostro errore.
Una frase e, se non sbaglio, anche il titolo di un libro di Luciano De Crescenzo fa così: “Solo gli stupidi non cambiano idea”.
Non parlo e non elogio l’indecisione, affermo che persone che fanno una scelta e poi scoprono, strada facendo, che è quella sbagliata e ritornano sui loro passi, sono coraggiose. Hanno prima di tutto il coraggio di confessare a sé stesse di essere fallibili e la capacità di assumersi le conseguenze delle loro decisioni.
Il pregiudizio è, spesso, un’eredità, e non appartiene solo a persone ignoranti, dei quartieri bassi, ai maschi, alle femmine, ai bianchi, ai neri, ai Cristiani, Ebrei e Musulmani.
Il pregiudizio è di tutti!
Lady Violet