Un nuovo articolo del nostro eco-blogger G.d.P. illustra tutti i vantaggi per l'ambiente e non solo della Cultura del Riciclo.
La problematica dei rifiuti, ormai tristemente nota, sembra spesso una questione irrisolvibile ma non è così.
Un bisogno impellente della nostra società è il riciclo dei materiali allo scopo di uno smaltimento che può essere ottimizzato trasformandoli in un mezzo efficace per ottenere energia (inceneritori) o per attivare laboratori creativi mediante l’uso di materiali “poveri” come possono essere la carta, la plastica o il cartone.
Questo è un settore in espansione anche in Italia grazie ad una crescente sensibilizzazione rispetto ai temi che riguardano l’ambiente.
In misura sempre maggiore sta diventando una necessità più che un modello virtuoso da seguire .
Il riciclaggio è più complesso del semplice smaltimento in discarica o negli inceneritori a cui non si sostituisce, ma di cui limita comunque l’utilizzo.
Il problema della gestione dei rifiuti è diventato col tempo sempre più rilevante: la crescita della produzione dei rifiuti, accompagnata dall’urbanizzazione, hanno aumentato vertiginosamente la quantità dei rifiuti. Tale problema è inoltre aggravato dalle cattive abitudini e dall’irresponsabilità dei cittadini.
Gli inceneritori hanno il problema della gestione delle emissioni tossico nocive (polveri sottili e diossina). Alcune emissioni possono essere causa dell’insorgenza di tumori polmonari. Il riciclo non risolve del tutto la gravità del problema, ma ne riduce fortemente la portata anche perché sono numerosi i materiali che si possono riciclare: materiali ferrosi, vetro, alluminio, carta, sughero, plastica, oli esausti.
Ma una domanda interessante è: i rifiuti sono davvero un problema?
In realtà la situazione è molto meno critica di quello che sembra; basterebbe una maggiore consapevolezza da parte di ciascuno.
Noi siamo l'origine del "problema rifiuti" e quindi possiamo esserne anche la soluzione!
Il consumatore ha il potere di orientare l'offerta e può indurre il mercato ad adeguarsi alla domanda.
Prediligere beni a minor impatto ambientale e con imballaggio ridotto favorisce la ricerca, l'innovazione tecnologica e la competitività del nostro paese. Un mondo migliore dipende anche da noi!
Riduciamo i rifiuti alla fonte, liberiamoci della mentalità dell'usa e getta, diamo il giusto valore a ogni oggetto, ragionando, oltre che su qualità e prezzo, anche sulla sua origine, sul lavoro e sull'inquinamento che sono stati necessari per la sua produzione. Quasi sempre il valore monetario (prezzo reale) di un bene o un servizio non rappresenta tutto ciò.
Le recenti emergenze derivate da una non corretta gestione dei rifiuti sono sintomatiche di un modello economico non sostenibile, basato su obiettivi di crescita che non hanno tenuto conto della capacità di carico dei sistemi naturali, della scarsità e dei tassi di rinnovo delle risorse e spesso nemmeno del benessere e della salute delle persone; è stato privilegiato il breve termine rispetto al lungo termine e si è mostrato molto poco interesse per le generazioni future.
Liberiamoci da vecchi retaggi di comodo e mediante il riciclo avremo un incremento produttivo, oltre che, naturalmente, un beneficio ambientale
Questo modello di sviluppo, adottato finora dai paesi "ricchi" e in corso di adozione da parte delle aree in via di sviluppo.
L'uso delle discariche, pur avendo in sé costi bassi, comporta uno spreco di materiale che sarebbe almeno in parte riciclabile nonché l'uso di vaste aree di territorio e non configura la soluzione ottimale; inoltre crea grandi concentrazioni di rifiuti con possibili conseguenze sull'ambiente.
A monte del riciclaggio e della raccolta differenziata, assume rilevanza il tema della prevenzione dei rifiuti, della responsabilità sociale dei produttori e di un insieme di leggi volte alla riduzione degli imballaggi, all'uso di materiali biodegradabili (come le bioplastiche) e di pile ricaricabili.
Attualmente, secondo le stime più diffuse, il 20% della popolazione mondiale consuma l'80% delle risorse disponibili. Solo passando dall'economia dell'usa e getta alla cultura della riduzione, del riutilizzo e del riciclaggio potremo conciliare i limiti del pianeta e la crescita delle produzioni e dei consumi dovuta alla pressione demografica e all'aumento del potere d'acquisto nei paesi emergenti.
La soluzione quindi non si trova in interventi sporadici e contingenti, ma nel ridisegno strutturale dell'intero sistema economico produttivo, nel ri-orientamento dei consumi verso beni a maggiore durata, nello sviluppo e nell'applicazione di tecnologie pulite e nella predisposizione di un adeguato sistema normativo.
Usiamo e riusiamo più volte qualsiasi cosa fino a renderla realmente obsoleta e non solo "passata di moda".
Ripariamo e ricicliamo tutto ciò che ci è possibile!
Che Follia, il Social Bazar di Via dei Tribunali 308 a Napoli, sposa in pieno questi obiettivi e lo fa ospitando nelle sue vetrine produzioni belle e creative realizzate secondo tecniche e con materiali a basso impatto ambientale. Dalle casette portaoggetti realizzate con il riciclo della carta e del cartone agli accessori moda prodotti con tessuti di vecchie cravatte riciclate! Tante piccole e grandi curiosità da scoprire e donare facendo del bene all’ambiente.
G.d.P.