Che Follia Social Bazar è un progetto sperimentale gestito dalla cooperativa sociale Era, del gruppo di Imprese Sociali GESCO.
Ma dietro ciò che è visibile attraverso le vetrine di quello che sembra in tutto e per tutto un semplice negozio c’è molto, molto di più.
A Che Follia gli utenti in carico presso i centri di salute mentale del territorio vivono un’esperienza di transizione dallo status di utenti dei servizi a quello di risorse umane coinvolte attivamente nel proprio percorso di formazione e crescita professionale.
La pregnanza di questa esperienza rende il Social Bazar di Via dei Tribunali un autentico “luogo di confine”.
IL LUOGO DI CONFINE
Che follia è un luogo nel quale i confini, tutti i confini, divengono via via più sfumati. Si passa dall’avere come figura di riferimento un operatore dell’area psichiatrica all’iniziare a relazionarsi con un referente per la formazione che incarna, in tutto e per tutto, l’immagine di un datore di lavoro. Si passa dall’essere definiti “utenti” di un servizio all’essere identificati come “Risorse Umane” da formare e avviare a varcare quel confine che separa i luoghi cosiddetti protetti dalla vita al di fuori dei Centri di Salute Mentale.
LA SFIDA
La sfida di cui Che Follia vuole essere il teatro si rivolge a tutti gli attori coinvolti, dallo psichiatra di riferimento all’equipe riabilitativa inviante fino a coinvolgere, naturalmente, l’utente e tutto lo staff di Che Follia. La sfida consiste nello sforzo di varcare il confine tracciato dal negozio per rientrare, progressivamente, in tutte quelle che sono le aree del vivere sociale quotidiano. All’utente e a tutta la rete che lo supporta si richiede l’impegno nel prepararsi e preparare a vivere una molteplicità di relazioni assai differenti da quelle che un utente medio di un centro di salute mentale è abituato a vivere. In Che Follia la Persona si lascia alle spalle le classiche relazioni di cura con il proprio medico, con gli operatori di struttura e con tutto il sistema di care-giving. Egli sarà chiamato a sperimentare la relazione nuova con il “capo” (l’operatore referente per la formazione). Una relazione asimmetrica solo sul piano delle competenze e dell’organigramma aziendale ma che assume, nel quotidiano, caratteri di simmetria sul piano umano. A questo nuovo tipo di relazione si aggiungono quelle con i colleghi, con i clienti, con i vicini di negozio, con il territorio etc.
IL CAMBIAMENTO
Il cambiamento radicale di contesto, identità e relazioni, rende peculiare la prima fase di inserimento nel progetto: quella che va dalla selezione ai primi incontri conoscitivi. Qui gli utenti/risorse ricevono tutte le informazioni utili per predisporsi ad un progressivo passaggio di condizioni, luogo e identità.
SISTEMI NORMATIVI
Buona parte delle regole che vigono all’interno delle strutture preposte alla riabilitazione psichiatrica perdono la propria ragion d’essere quando si giunge alla possibile conclusione dell’esperienza riabilitativa per intraprendere la via dell’inclusione sociale e lavorativa propriamente detta. Che follia è il luogo in cui questo passaggio da un sistema normativo all’altro si compie.
IL PERCORSO
FormAZIONE Che Follia si configura come un vero e proprio percorso di formazione pre-lavorativa della durata di 12 mesi.
La struttura di base consta di 5 moduli che vanno dall’accoglienza e assistenza della clientela alle pratiche di gestione della cassa, passando per il merchandising e la comunicazione social fino all’organizzazione degli eventi.
Il minimo comun denominatore di tutti i percorsi è costituito dal 4° modulo, nominato Fun Raising – lavorare con motivazione e gioia. Questo modulo ha l’obiettivo fondamentale di creare un clima lavorativo cooperante e armonioso, fondato sul rispetto reciproco e dove ciascuna risorsa ha un suo ruolo preciso ma flessibile al tempo stesso. Questo modulo viene continuamente ripreso nel corso di ciascun percorso. Ogni qual volta se ne presenta l’occasione, infatti, il referente per la formazione organizza dei piccoli briefing volti a favorire la comunicazione all’interno del gruppo di lavoro, a ridefinire, laddove necessario, ruoli, compiti e funzioni, a rafforzare la condivisione dei valori del gruppo.
Ciascun percorso presenta un elevato livello di personalizzazione. In sede di accesso, per ogni risorsa, viene effettuata una precisa analisi delle attitudini, dei desideri e delle ambizioni. Alcune risorse, ad esempio, hanno mostrato sin da subito una certa propensione per la scrittura. Si è scelto, così, insieme a loro, di valorizzare questa attitudine attraverso l’affidamento di una parte della comunicazione. E’ così che sono nati i ruoli di copywriter per la pagina facebook, blogger, content scouter per i canali social etc.
Tutto ciò che è stato prodotto da vari membri del gruppo di lavoro lo si può trovare nell’area blog del sito www.chefollia.it oppure sulla pagina www.facebook.com/chefollia/
Redazione
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